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Marco Cosentino

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L'uomo perfetto è senza io L'uomo ispirato è senza opera L’uomo santo non lascia nome (Chuang-tzu, IV secolo a.c.)

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE E MONDI REALI 🌺🌺🌺 Link all'intervento di Maurizio Tirassa, professore ordinario di psicologia sociale, del lavoro e delle organizzazioni all'Università di Torino, al Nexa Center for Internet & Society del Politecnico di Torino, invitato da Juan Carlos De Martin. Abstract dell'intervento: Le tecnologie avanzate sono ideate e progettate da organizzazioni complesse, a loro volta create e gestite da strutture di potere come parte delle loro strategie di governo. Pertanto esse, lungi dal poter essere neutrali, incorporano i rapporti di potere che le hanno generate, tanto più nelle circostanze nelle quali la polis si trova attualmente. Questo vale anche per la cosiddetta intelligenza artificiale. Nella misura in cui le tecnologie e i loro utilizzi sono almeno anche materia politica, non si può dunque fare a meno di affiancare all’universo di domande che riguardano le tecnologie quello delle domande che riguardano la polis. In questo intervento discuteremo delle tecnologie collettivamente note come intelligenza artificiale da tre punti di vista. In primo luogo ci domanderemo di cosa effettivamente si tratti: quale sia la storia di tali tecnologie, quanto l’etichetta generalmente usata, appunto quella di intelligenza artificiale, sia appropriata, e quali principali attori siano al centro del loro sviluppo. In secondo luogo ci domanderemo quali attori ­spingano con maggior forza sull’uso di queste tecnologie e con quali fini. In terzo luogo ci domanderemo quali siano i destinatari e gli esiti di tali utilizzi. Lo sguardo complessivo avrà un taglio più sociale, politico e culturale che tecnico. https://youtu.be/EJMd2JuaNaU
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EVERY BREATH YOU TAKE 🌺🌺🌺 Si commentava l'altro giorno lo studio degli oculisti torchi che riscontravano un "invecchiamento" delle cornee dopo vaccino covid Pfizer, semplicemente misurando alcuni semplici parametri vitali oculari prima e qualche settimana dopo l'inoculo. https://t.me/MarCosent/4341 Il che ci ha ricordato un altrettanto piccolo studio pubblicato tre anni fa e realizzato con il medesimo disegno prima/dopo, svolto si 42 atleti dilettanti che praticano sport di durata e che mostra come rispetto a prima del vaccino covid Pfizer, una settimana dopo il VO2 max, o massimo consumo di ossigeno, indicatore della capacità del corpo di utilizzare ossigeno durante l'esercizio fisico, spesso usato come misura della forma fisica aerobica, si riduce in media del 2,7%, con una riduzione che arriva però quasi al 9%, soglia clinicamente rilevante, in ben 8 atleti, che corrispondono al 19%. Prodotti straordinari, insomma, che lasciano davvero senza fiato. Alla lettera! https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/hsr2.929
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CENTOTRENTACINQUE 🌺🌺🌺 Tante sono le diverse riviste scientifiche sulle quali fino a oggi ho pubblicato durante la mia carriera (gli articoli indicizzati vanno invece da circa 250 a oltre 500 a seconda del database che si prende a riferimento). La centotrentacinquesima arriva proprio oggi e si tratta dell'Asian Journal of Psychiatry, una rivista pubblicata dal colosso Elsevier/RELX e indicizzata in Q1 dei giornali di ambito psichiatrico. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1876201825002722 Il significato di questo lavoro è tuttavia molto particolare, tanto da indurmi a collocarlo tra i quattro-cinque più importanti della mia produzione, poiché si tratta del primo realizzato in collaborazione con un giovane e brillante gruppo di ricerca presso il neoistituito Laboratorio di Neuroimmunologia, Centro Federale di Ricerca sul Cervello e Neurotecnologie dell'Agenzia Medico-Biologica Federale della Russia a Mosca. Il significato che assume in questi "strani giorni" che siamo malgrado nostro costretti a vivere penso appaia evidente, e non posso che augurarmi che questa collaborazione si sviluppi sempre più in futuro. Esiste poi un altro motivo per il quale questo lavoro e in generale questa collaborazione mi sono particolarmente cari. Correva infatti l'anno 2016 quando Nature Reviews Neurology, una delle più prestigiose riviste del gruppo Nature, mi chiese di scrivere un editoriale su un bello studio appena pubblicato da un giovane ricercatore russo che si occupava dopamina, immunità e sclerosi multipla, il medesimo argomento che mi aveva maggiormente impegnato nei venti anni precedenti. Accettai molto volentieri l'invito e scoprii così che il giovane ricercatore si stava dedicando a questo argomento proprio sulla base delle nostre ricerche dei due decenni precedenti. Il tema è "di nicchia" per quanto con enormi quanto affascinanti implicazioni, e ci vuole coraggio a sceglierlo. Evidentemente qualcuno questo coraggio ce l'ha. https://www.nature.com/articles/nrneurol.2016.33 Da allora, sono successe molte cose, e soprattutto quel giovane si è confermato estremamente brillante e determinato e oggi è a capo del Laboratorio di Neuroimmunologia presso il nuovo Centro Federale di Ricerca sul Cervello e Neurotecnologie dell'Agenzia Medico-Biologica Federale della Russia. E io non poso che esserne orgoglioso nonché grato per aver lui voluto avviare, dopo la complicata parentesi pandemica, proporre e avviare questa collaborazione, che vedremo dove ci porterà.
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NEW RESEARCH 🌺🌺🌺 Schizophrenia is a severe mental disorder associated with behavioural, cognitive, and emotional impairments. Recent evidence suggests that immunological aspects, in particular neuroinflammation may play an important role in schizophrenia. A new study co-authored by Marco Cosentino at the Centro di Ricerca in Farmacologia Medica, and coordinated by Mikhail Melnikov and co-workers at the Laboratory of Neuroimmunology, Federal Center of Brain Research and Neurotechnologies of the Federal Medical-Biological Agency of Russia, Moscow, Russia and the Department of Neurology, Neurosurgery and Medical Genetics, Pirogov Russian National Research Medical University, Moscow, Russia, has recently revised the contributon by the infiltrating cells that cause neuroinflammation, among which CD4+ T helper (Th) 17 cells attract the most attention. Researchers suggest that Th17 cells could be considered as a promising additional therapeutic target in schizophrenia and deserve further investigation. ******* La schizofrenia è un grave disturbo mentale associato a compromissioni comportamentali, cognitive ed emotive. Recenti evidenze suggeriscono che gli aspetti immunologici, in particolare la neuroinfiammazione, possano svolgere un ruolo importante nella schizofrenia. Un nuovo studio, co-autore di Marco Cosentino presso il Centro di Ricerca in Farmacologia Medica e coordinato da Mikhail Melnikov e colleghi presso il Laboratorio di Neuroimmunologia, Centro Federale di Ricerca sul Cervello e Neurotecnologie dell'Agenzia Medico-Biologica Federale della Russia, Mosca, Russia, e il Dipartimento di Neurologia, Neurochirurgia e Genetica Medica, Università Medica Nazionale Russa di Ricerca Pirogov, Mosca, Russia, ha recentemente rivisto il contributo delle cellule infiltranti che causano la neuroinfiammazione, tra cui le cellule T helper (Th) CD4+ 17 che attirano la maggiore attenzione. I ricercatori suggeriscono che le cellule Th17 potrebbero essere considerate un promettente bersaglio terapeutico aggiuntivo nella schizofrenia e meritano ulteriori studi. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1876201825002722
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UNDER PRESSURE 🌺🌺🌺 Il blog Sensible Medicine ospita oggi un breve saggio di grande buon senso scritto da un cardiologo statunitense sul tema del trattamento di puntate ipertensive più o meno occasionali. La ragionevolissima tesi sostenuta è che di fronte a valori pressori occasionalmente elevati (il cui riscontro è sempre più frequente grazie alla diffusione dei misuratori domestici) la prima opzione non debba essere il farmaco bensì la ricerca di ragioni specifiche per l'incremento pressorio e l'orientamento verso approcci inizialmente non farmacologici. Le motivazioni sono convincenti e le raccomandazioni sono condivisibili. Queste le conclusioni, che meritano di essere lette e meditate: "Abbiamo creato una generazione di pazienti (e medici) terrorizzati dalle normali variazioni fisiologiche. I picchi di pressione sanguigna hanno aiutato i nostri antenati a sopravvivere: è una caratteristica, non un difetto. L'ironia è forte: nel nostro zelo di prevenire i veri pericoli dell'ipertensione cronica, stiamo causando danni reali trattando eccessivamente le normali fluttuazioni. Stiamo somministrando farmaci che possono causare danni renali o cadute per prevenire eventi cardiovascolari teorici che non si verificheranno a causa di aumenti temporanei della pressione sanguigna. Riservate un trattamento aggressivo ai pazienti che ne hanno veramente bisogno: quelli con valori pressori persistentemente elevati nel tempo. Se la pressione sanguigna del vostro paziente raggiunge i 200 per un'ora dopo una giornata stressante? Non c'è bisogno di cure. Non è un'emergenza: è umano." E le dinamiche del ragionamento non hanno a che fare certo solo con l'ambito della pressione arteriosa. https://www.sensible-med.com/p/turn-down-the-pressure
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DEPRESCRIVERE GLI ANTIDEPRESSIVI 🌺🌺🌺 The Therapeutics Initiative dedica l'articolo di oggi 17 luglio 2025 alla sospensione delle terapie con farmaci antidepressivi. L'importanza dell'argomento, in base alle evidenze disponibili, risiede nel fatto che "la maggior parte delle persone trattate con antidepressivi per la depressione lieve o moderata potrebbe non trarre beneficio dalla farmacoterapia continuativa. Nel tempo, gli effetti avversi spesso superano i benefici. Eppure molti, soprattutto le donne, assumono antidepressivi per un periodo molto più lungo di quanto raccomandato dalle linee guida cliniche. Pertanto, quando i medici raccomandano di iniziare un antidepressivo, devono anche sapere come interromperlo. L'astinenza da antidepressivi è un problema clinico comune ma poco riconosciuto. Almeno la metà delle persone che interrompono gli antidepressivi manifesta sintomi di astinenza significativi, in particolare a dosi più elevate o dopo un trattamento a lungo termine." L'articolo esamina la migliore letteratura disponibile offrendo indicazioni pratiche e precise per i maggiori antidepressivi correntemente utilizzati e conclude che "per ridurre la probabilità o la gravità dei sintomi di astinenza, evitare l'interruzione brusca. Per i pazienti ad alto rischio, valutare una riduzione graduale della dose nell'arco di mesi o addirittura anni. Una riduzione iperbolica della dose può essere facilitata da formulazioni liquide o farmacie specializzate. Monitorare i pazienti ogni due o quattro settimane dopo ogni riduzione della dose, con la possibilità di sospendere o invertire la riduzione secondo necessità. L'educazione del paziente, la condivisione del processo decisionale e il consenso informato alla sospensione della prescrizione dovrebbero ridurre al minimo i danni e migliorare i risultati." Le raccomandazioni sono indirizzate ai medici. Nessuno dovrebbe tentare di sospendere un trattamento con farmaci antidepressivi senza una competente e assidua assistenza professionale. E' tuttavia almeno altrettanto importante che i diretti interessati siano consapevoli della natura del problema e dei benefici e dei rischi connessi a percorso di sospensione. Per queste ragioni, la lettura di articoli del genere è raccomandabile a tutte le persone a vario titolo coinvolte sull'argomento. https://www.ti.ubc.ca/2025/07/17/157-how-to-stop-antidepressants/ The Therapeutics Initiative è un bollettino di informazione fondato nel 1994 dal Dipartimento di Farmacologia e Terapia dell'Università della British Columbia, indipendente, separata dal governo, dall'industria farmaceutica e da altri gruppi di interesse e con la missione di fornire a medici, infermieri, farmacisti, operatori sanitari vari e al pubblico in generale informazioni aggiornate, indipendenti, basate sull'evidenza e pratiche sugli interventi sanitari. Post precedenti sul tema degli antidepressivi: https://t.me/MarCosent/4278 https://t.me/MarCosent/1360 https://t.me/MarCosent/1963 https://t.me/MarCosent/2020 https://t.me/MarCosent/3659 https://t.me/MarCosent/4333
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OCCHIO AI VACCINI COVID! 🌺🌺🌺 Ophtalmic Epidemiology, rivista scientifica indicizzata pubblicata da Taylor & Francis, uno dei grandi "publisher" dell'editoria scientifica internazionale, ospita un semplice quanto rigoroso studio di due oculisti accademici turchi, i quali esaminano sistematicamente le cornee di una sessantina di persone da loro seguite prima e circa due mesi e mezzo dopo la somministrazione del vaccino COVID-19 a RNA di Pfizer, scoprendo delle sistematiche modificazioni delle cornee le quali, pur senza manifestare alterazioni francamente patologiche, subiscono una sorta di processo di invecchiamento accelerato, finendo per mostrare riduzione delle cellule endoteliali la cui presenza è garanzia di trasparenza e salute delle cornee stesse. Due considerazioni: in primo luogo, il disegno dello studio, prima/dopo vaccino, è di una ovvietà e banalità disarmante. Se lo stesso disegno fosse stato adottato nei trial registrativi del 2020, con una batteria completa di esami ematochimici, laboratoristici e strumentali prima e dopo vaccinazione anche solo in un sottogruppo delle decine di migliaia di individui che si offrirono volontari, avremmo identificato con largo anticipo danni indotti da questi prodotti che invece ci misero mesi e mesi a emergere, mentre molte persone soffrivano danni talora anche gravi, in alcuni casi mortali. Sarebbe bastata la batteria di esami per la coagulazione per identificare e caratterizzare la diatesi trombotica associata a questi farmaci, il dosaggio della troponina per i danni miocardici e così via, finendo probabilmente anche per identificare indicatori di maggior rischio che avrebbero potuto sconsigliare i vaccini a ragion veduta. E, secondo punto, se questo fosse stato fatto con ogni probabilità le campagne vaccinali a tappeto che vaccinarono il mondo avrebbero incontrato molte più difficoltà e questi prodotti sarebbero stati impiegati con molto maggiore discernimento. Che è poi anche il motivo per cui certi studi non sono stati fatti allora e ancora oggi finiscono per esser realizzati, come questo, occasionalmente, su poche decine di persone e vengono pubblicati su riviste decorose quanto secondarie, dove verranno rapidamente sepolti e dimenticati. Perché la ricerca medica e scientifica fa la sua parte, ma poi di per se stessa non ha certo alcuna voce in capitolo sulle decisioni politiche. https://t.me/rossobruni/54016
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IL CONFLITTO (IN)EVITABILE In questa nuova puntata di ByoBlu Origini, Giorgio Bianchi ci guida attraverso un'analisi lucida e inquietante degli equilibri geopolitici attuali. Il mondo si muove lungo tre direttrici di scontro: Europa e Gran Bretagna contro la Russia, Israele e Stati Uniti contro l’Iran, e infine l’alleanza anglo-americana e asiatica contro la Cina. Gli Stati Uniti delegano all’Europa il fronte russo, per poter concentrare le proprie forze sul vicino, medio e lontano Oriente. Questa guerra fratricida tra Europa e Russia finisce per sabotare le ambizioni di entrambe di diventare vere potenze globali. Nel frattempo, Israele – sempre più percepito come il 51° stato americano – ha il compito di rimodellare il Medio Oriente secondo la visione degli Accordi di Abramo. Una volta stabiliti questi assetti, Washington potrà rivolgere la sua attenzione al vero obiettivo: la Cina. Il modello già sperimentato in Ucraina rischia di essere replicato con Taiwan. Quando l’Europa, sotto pressione, sarà costretta a inviare soldati ufficialmente in Ucraina, la situazione precipiterà. Saremo di fronte a un salto qualitativo del conflitto: le regole del gioco non saranno più le stesse. Supereremo simbolicamente le Colonne d’Ercole della nostra civiltà politica ed entreremo in acque inesplorate. In questo scenario, l’uso dell’arma nucleare – finora solo paventato – non potrà più essere escluso. Una puntata cruciale per capire come ci siamo arrivati e, soprattutto, cosa potrebbe accadere domani. https://youtu.be/o7gp9qg6DWg?si=VyPDkNfqsZ2pjiKQ 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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PRIMA VENNERO A PRENDERE... 🌺🌺🌺 Una bella riflessione su alcune molto verosimili conseguenze dell'avvento dell'IA in medicina. Riposto qui di seguito le conclusioni: "Gli incentivi per i sistemi sanitari a creare un modello di assistenza automatizzato sono evidenti: assistenza scalabile e sempre disponibile. Più pazienti per medico. Pianificazione, indirizzamenti e ricavi a valle senza interruzioni. Il ROI [return on investment] è chiaro. L'accettazione da parte dei pazienti è massimizzata da un'esperienza utente ottimale, dal branding del sistema ospedaliero e dalla supervisione e approvazione del medico personale. Non si tratta di pura ipotesi. I tasselli si stanno muovendo. Lo Utah ha approvato una legge sull'intelligenza artificiale. La FDA sta emanando linee guida per gli strumenti di intelligenza artificiale. La regolamentazione potrebbe essere l'ostacolo maggiore, ma il terreno è già stato gettato. Ma i medici potrebbero non rendersi conto di quanto siano stati messi da parte. L'agente non li sostituisce completamente. Piuttosto, ridefinisce l'incontro in modo così completo che il medico diventa un facoltativo. In un primo momento, questi strumenti potrebbero semplicemente semplificare il lavoro di tutti: un aumento della produttività protetto, per ora, dall'inerzia della regolamentazione medica. Ma la rivoluzione è in arrivo. La prima ondata potrebbe colpire gli infermieri, e i medici non tarderanno ad arrivare. Questo modello è economicamente interessante. È anche dirompente nel senso classico descritto da Clayton Christensen in "Il dilemma dell'innovatore". Eric Topol ha scritto "Il paziente ti vedrà ora" nel 2016, descrivendo una visione ottimistica di una tecnologia che dà potere ai pazienti e sposta il potere dai medici. Questa nuova visione, "L'agente ti vedrà ora", potrebbe essere l'immagine speculare di quella promessa: la conversazione avviene ancora, ma secondo termini stabiliti da algoritmi, dove sia il paziente che il medico cedono il controllo a qualcosa che li supera. Non fraintendetemi, utilizzo l'intelligenza artificiale ambientale nella mia clinica e la adoro: "la migliore tecnologia informatica sanitaria della mia carriera". Soprattutto, si sta guadagnando la mia fiducia. È proprio per questo che la osservo attentamente: non per resisterle, ma per capire dove sta andando. La mia visione sembra distopica? Per certi versi, credo di sì. Non sto approvando questo futuro, sto solo descrivendo dove porteranno gli incentivi. Ecco perché è fondamentale che i medici affermino la responsabilità di questa tecnologia per preservare i nostri valori clinici ed etici, nonché il nostro lavoro." https://www.sensible-med.com/p/when-ai-listens-in-how-conversational
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LEGGERE ATTENTAMENTE LE AVVERTENZE 🌺🌺🌺 Vinay Prasad, direttore del CBER alla FDA, e Martin Makary, commissario della FDA per l'amministrazione Trump, scelgono la prestigiosa rivista JAMA per argomentare la recente scelta di fine giugno di pubblicare un "class safety warning", relativa al rischio di miocarditi e pericarditi associato a tutti i vaccini COVID.19 a RNA. La decisione è stata presa sulla base dei dati provenienti da uno studio retrospettivo multi-istituzionale sponsorizzato dalla FDA, che ha incluso 333 pazienti ricoverati in ospedale per miocardite dopo aver ricevuto un vaccino COVID-19, per i quali non era stata considerata plausibile alcuna eziologia alternativa. Di questi, l'82% (177/216) presentava evidenze strumentali associate a esiti peggiori. Sebbene non tutti i casi fossero clinicamente gravi, il 2% dei pazienti (6/331) ha avuto necessità di un supporto inotropo, e in un follow-up mediano di 159 giorni, il 60% dei soggetti (98/161) con le predette evidenze strumentali ha manifestato persistenza e una minoranza (5% [5/98]) ha presentato un peggioramento dei sintomi. Il 4% dei pazienti (11/272) ha continuato ad avere aritmie a un follow-up mediano di 31 giorni e il 2% ha richiesto farmaci antiaritmici. Questi risultati sollevano interrogativi sulla valutazione del rapporto beneficio-rischio della vaccinazione contro il COVID-19 in adolescenti maschi sani e giovani adulti, e sono coerenti con vari studi precedenti che Prasad e Makary citano appropriatamente nel loro articolo. Di particolare interesse è l'ammissione che, sebbene la prima segnalazione di miocardite dopo la vaccinazione a mRNA si sia verificata nel febbraio 2021, il legame tra la vaccinazione contro il COVID-19 e la miocardite non è stato immediatamente accettato e, ancora nell'aprile 2021, l'allora direttrice del CDC negava un potenziale nesso causale. Riconoscere il rischio di miocardite entro aprile 2021 avrebbe avuto infatti importanti implicazioni normative per le future estensioni di età. Il 10 maggio 2021, la FDA estendeva l'autorizzazione all'uso di emergenza del vaccino Pfizer contro il COVID-19 a persone di età compresa tra 12 e 17 anni, favorita in questo dalla mancata pubblicazione da parte del commissario della FDA, del direttore del CBER e del direttore del CDC di un qualsiasi avviso sulla miocardite, che sarebbe arrivato soltanto il 25 giugno 2021, dopo l'autorizzazione all'uso di emergenza negli adolescenti. Concludono gli autori riconoscendo che durante la pandemia sono stati imposti con aggressività obblighi vaccinali in popolazioni con profili rischio-beneficio potenzialmente negativi. Questo approccio è con ogni probabilità (cor)responsabile della diffusa perdita di fiducia nella medicina e della crescente esitazione nei confronti di qualsiasi vaccinazione. Come dar loro torto? https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2836670
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Oggi Trump ha annunciato che l'Europa e non gli USA pagheranno per tutte le armi che verrano inviate al comico ucraino, Europa che già adesso sta comprando GNL americano al doppio del prezzo del gas russo. Tempo fa Buffett disse: «Se stai giocando a poker da mezz'ora e non hai ancora capito chi sia il pollo seduto al tavolo, il pollo sei tu». Eric Packer 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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LA GUERRA FREDDA CULTURALE DELLA CIA CONTRO L'EUROPA Dopo anni di sparizione dal commercio, finalmente il libro La guerra fredda culturale. La Cia e il mondo delle lettere e delle arti di Frances Stonor Saunders sarà ripubblicato in italiano da Fazi Editore. Un volume fondamentale, con la più completa rassegna che sia mai stata scritta di tutte le strategie di soft power e propaganda, messe in campo dalla Cia tra gli anni '70 e '80 per distruggere pensieri e movimenti politici autonomi europei. Per comprendere pienamente l'attuale crisi dell'Europa, e in particolare della sinistra europea, bisogna infatti conoscere la capillare guerra culturale condotta dalla Nato e dagli Stati Uniti contro il Vecchio Continente. L'annuncio dell'editore, Thomas Fazi, intervistato da Giorgio Bianchi in esclusiva per Byoblu Origini, nella puntata dedicata alle sfide dell'editoria pura e indipendente: https://www.youtube.com/watch?v=sUGsg_Q0_Eg 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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OLIMPOTIROIDEI 🌺🌺🌺 Un recente studio condotto sui dati dell'Agenzia Internazionale per i Test (ITA), che gestisce il programma antidoping del Comitato Olimpico Internazionale, riporta che il 2% degli atleti sottoposti a test che hanno gareggiato nelle ultime tre Olimpiadi (due estive 2020 e 2024 e una invernale 2022) ha dichiarato di aver fatto uso di ormoni tiroidei, controversi ma ancora legali. Secondi i risultati, un totale di 170 atleti ha dichiarato di aver fatto uso di ormoni tiroidei. Il 10% di questi atleti proveniva dall'Italia, nonostante quasi 200 nazioni abbiano partecipato alle Olimpiadi. Gli Stati Uniti hanno registrato il secondo numero più alto (9%), seguiti da Germania (7%) e Paesi Bassi (6%). Questi farmaci vengono spesso utilizzati per la loro capacità di migliorare il "rapporto peso/potenza". Negli sport in cui il peso è importante, i farmaci per la tiroide possono essere utilizzati per ridurre il peso senza perdere potenza e aumentare il "rapporto potenza-peso" di un atleta, che è un indicatore cruciale delle prestazioni, in particolare nel ciclismo e nell'atletica. Non a caso, nelle statistiche di questo studio sono proprio atletica e ciclismo gli sport in cui è più frequente l'uso di ormoni tiroidei, seguiti da canottaggio e sport acquatici. Notevole anche che nel 2022, gli avvocati della campionessa di Wimbledon 2019 Simona Halep abbiano sostenuto davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport che le fluttuazioni anomale del suo Passaporto Biologico, uno strumento utilizzato per rilevare il doping ematico, avrebbero potuto essere causate in parte dal suo ipotiroidismo. Halep è stata infine assolta dall'accusa. L'ex chimico Victor Conte, che ha fornito sostanze dopanti al velocista Marion Jones prima delle Olimpiadi di Sydney, ha precedentemente rivelato che i suoi velocisti usavano l'ormone tiroideo liotironina prima delle gare. Victor Conte ha dichiarato tra l'altro: "La liotironina veniva utilizzata per accelerare il metabolismo basale prima delle gare. Lo scopo era ridurre la lentezza e aumentare la rapidità." In totale, la prevalenza dell'uso di ormoni tiroidei è stata dell'1,8% a Tokyo 2020 e dell'1,3% alle Olimpiadi estive di Parigi 2024. Tuttavia, questa percentuale è aumentata notevolmente, raggiungendo il 2,7% alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022. Secondo gli autori dello studio, la prevalenza dell'uso di ormoni tiroidei per indicazione medica nei giovani adulti all'interno della popolazione normale è stimata tra lo 0,5 e l'1,0%. https://honestsport.substack.com/p/exclusive-italy-usa-germany-see-highest
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Trovo interessante il confronto tra i due commenti. Il primo corrisponde all'atteggiamento per certi versi mite e conciliante della gran parte dei colleghi che onestamente conducono la loro professione quotidiana industriandosi al meglio senza tuttavia porsi troppe questioni, e finendo per tornare a casa sereni la sera. Un po' come coloro che per secoli hanno pacificamente accettato che il sole girasse intorno alla terra. Il secondo corrisponde invece all'approccio di chi esercita costantemente un "sano scetticismo", cercando di andare oltre le prime apparenze alla ricerca delle questioni più profonde e scomode. Un po' come coloro che ogni giorno combattono per scalzare il geocentrismo a favore dell'eliocentrismo. Nota per gli interessati: della dipendenza da antidepressivi ci siamo occupati meno di un mese fa qui https://t.me/MarCosent/4278
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ALLEGRO MA NON TROPPO 🌺🌺🌺 La prestigiosa rivista JAMA Psychiatry ha pubblicato qualche giorno fa una revisione sistematica della letteratura sulle conseguenze della sospensione del trattamento con farmaci antidepressivi. I risultati consentono agli autori di concludere che il numero medio di sintomi da sospensione alla prima settimana dopo l'interruzione degli antidepressivi era al di sotto della soglia per una sindrome da sospensione clinicamente significativa, e che il peggioramento dell'umore non è stato associato all'interruzione. https://jamanetwork.com/journals/jamapsychiatry/article-abstract/2836262 Interessante confrontare la valutazione che ne danno due blog di argomento medico entrambi di alto profilo clinico e scientifico e al di sopra di qualsiasi sospetto di conflitto di interessi, quali Sensible Medicine e Maryanne Demasi. Il primo, pur identificando punti deboli (la breve durata del trattamento, la breve durata del follow-up di 2 settimane, alcuni studi riportavano solo sintomi statisticamente diversi dal placebo, non tutti gli antidepressivi sono stati inclusi e non erano disponibili studi su nuovi antidepressivi approvati dalla FDA), finisce per concludere, non senza una certa sorpresa, che qualcosa che induce enormi preoccupazioni (l'astinenza da antidepressivi) non sia stata confermata da uno studio sistematico, e si spinge ad affermare che medici e pazienti possono trarre da questa analisi una minore paura di interrompere un farmaco antidepressivo. https://www.sensible-med.com/p/good-news-in-psychiatry Maryanne Demasi al contrario, pur partendo dalla constatazione delle medesime debolezze, è molto più critica e osserva: "La maggior parte degli studi clinici sugli antidepressivi dura solo poche settimane o mesi, sebbene molte persone li assumano per anni. Negli Stati Uniti, ad esempio, metà di tutti gli utilizzatori di antidepressivi li assume da più di cinque anni. Gli studi clinici a breve termine hanno scarsa rilevanza per questa popolazione. Ancora peggio, molti studi hanno arruolato pazienti che già assumevano antidepressivi, per poi interromperli bruscamente prima della randomizzazione. Di conseguenza, i pazienti assegnati al placebo hanno manifestato sintomi di astinenza che hanno offuscato la differenza tra il gruppo di trattamento e quello di controllo, minimizzando artificialmente i danni." E ancora: "[lo studio riporta] che le persone che hanno interrotto gli antidepressivi hanno riportato, in media, solo un sintomo in più rispetto a coloro che hanno continuato il trattamento o assunto placebo. Tuttavia, lo studio non ha valutato la gravità dei sintomi e ha seguito i pazienti per sole due settimane. Non è un periodo sufficiente. Molti pazienti riferiscono che i sintomi non emergono prima di tale lasso di tempo, quindi lo studio semplicemente non riflette ciò che accade nella vita reale. A peggiorare le cose, la maggior parte degli studi inclusi era finanziata dall'industria e sottorappresentava farmaci di uso comune come la paroxetina o l'escitalopram, noti per causare gravi sintomi di astinenza." E infine conclude: "Non è scientifico ignorare le esperienze dei pazienti. Non è basato sull'evidenza trarre conclusioni da studi clinici di 12 settimane su farmaci che spesso vengono assunti per 12 anni. E non è etico continuare a prescriverli senza informarne completamente i rischi. È proprio qui che lo studio fallisce. Basandosi su dati a breve termine, finanziati dall'industria farmaceutica, e ignorando la realtà vissuta dell'astinenza, minimizza una crisi di salute pubblica nascosta in piena vista. La verità è che iniziare un antidepressivo è facile. Ma interromperlo può essere la parte più difficile. E più a lungo la psichiatria nega questa verità, maggiore è il danno che provoca." https://blog.maryannedemasi.com/p/antidepressant-withdrawalwhy-do-researchers
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LO SCHEMA 🌺🌺🌺 Il direttore di Telelombardia Fabio Ravezzani, insieme ai suoi più stretti collaboratori, in vista del ventennale di Calciopoli che ricorre nel 2026, aveva realizzato un documentario dal titolo “Calciopoli ultimo atto”, di cui era prevista la messa in onda sulla piattaforma Prime Video. Tutto era pronto anche per la presentazione, fissata per il 15 luglio, poi all’improvviso la retromarcia: il docufilm non interessa più e non sarà trasmesso. Di calciopoli non si può parlare in modo obiettivo, ma soltanto aderendo a una narrazione preconfezionata che non metta in dubbio il modo in cui la vicenda fu gestita dai poteri politici e sportivi che nel 2006 liquidarono la Juventus la quale pagò da sola o quasi per colpe in parte mai dimostrate (nessuna partita alterata) e in parte condivise con tutte le maggiori società calcistiche italiane dell'epoca. Qui non si vuole entrare nel merito dell'inchiesta (ma chi volesse farlo troverà moltissimi materiali in rete) bensì sottolineare come il meccanismo censorio mediatico e soprattutto "sociale" sia del tutto analogo a quello che oggi impedisce di riconoscere le verità pur evidenti legate ai temi pandemici. Un misto malevolo di inconfessabili interessi di pochi sostenuti da un diffuso conformismo della "gente perbene". Come giustamente osserva proprio Fabio Ravezzani, “Perché tanti non vogliono sapere cos’è successo veramente, perché magari dovrebbero prendere coscienza”. Una frase che vale per calciopoli così come per la pandemia. E non paia oltraggioso accostare una vicenda sportiva in fondo di poco conto con una tragedia globale senza precedenti nella nostra epoca: la prima può assolvere in modo eccellente al compito di rendere evidenti in maniera semplificata, come un modello di laboratorio, le dinamiche e i meccanismi psicologici e comportamentali alle base della seconda. Il protagonista, ovvero il grande pubblico che si beve la qualunque, in fondo è sempre lo stesso. https://www.youtube.com/watch?v=ZG1b72_pUOA
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📣 CONTRIBUTO VOLONTARIO? FACCIAMO CHIAREZZA. Ogni anno migliaia di famiglie si trovano a fare i conti con una richiesta che ha il sapore dell'obbligo, ma che per legge dovrebbe essere volontaria: il cosiddetto contributo scolastico richiesto dagli istituti al momento dell’iscrizione. 🔍 Troppe volte le scuole lo presentano come un requisito indispensabile, omettendo di specificare che: ✅ non è obbligatorio, ✅ non incide sulla validità dell’iscrizione, ✅ può essere modulato in base alle possibilità della famiglia, ✅ dovrebbe essere giustificato da spese trasparenti e documentate. Per questo, come gruppo scuola di ContiamoCi!, abbiamo scritto al Ministro Valditara, chiedendo un chiarimento pubblico e definitivo: le famiglie hanno diritto a sapere, a scegliere liberamente se e quanto contribuire e a non essere sottoposte a pressioni indebite. 📝 In allegato la nostra lettera integrale. Aiutaci a diffondere: ogni genitore deve conoscere i propri diritti! ❤️ Dona il tuo 5x1000 a ContiamoCi! 📌 CF: 95145180246 Iscriviti a ContiamoCi!: https://www.contiamoci.net/iscrizione 🌐 Seguici: Instagram | Facebook | Telegram | WhatsApp | X
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Lettera_Valditara_contributo_volontario.pdf2.71 KB
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DI CHE MORTE 🌺🌺🌺 Nella forse attualmente rimossa ma mai sopita diatriba a proposito di se sia peggio il covid o i vaccini covid, uno dei punti di caduta preferiti sono le miopericarditi. Inizialmente negate come possibile conseguenza dei vaccini, a fronte dell'evidenza inconfutabile i vaccinofili arretrarono attestandosi sulla linea del "ma il covid è peggio". Giunge ora a rinfocolare la discussione un semplice quanto elegante studio a firma tra l'altro di Vinay Prasad, oncoematologo ed epidemiologo alla UCSF e ora, con l'amministrazione Trump, direttore del CBER alla FDA. Non proprio uno scappato di casa, insomma. Prasad e collaboratori selezionano gli studi in cui le miopericarditi vengono esaminate mettendo a confronto covid e vaccini covid nelle medesime popolazioni, una sorta di testa a testa, insomma, finendo per concludere che tutti gli studi disponibili soffrono di limitazioni significative nelle metodologie, tra cui l'affidarsi ai dati sanitari amministrativi, i periodi di osservazione inadeguati e la mancata considerazione delle caratteristiche basali tra le coorti. Gli autori argomentano che tutte queste limitazioni portano, in ultima analisi, a tassi di miopericardite iperinflazionati nelle coorti covid e alla mancanza di confronti significativi tra le coorti covid e post-vaccinazione. In sintesi, dunque, non ci sono dati adeguati per confrontare covide vaccini covid e l'unica cosa certa è che le miopericarditi post-covid hanno una frequenza inferiore (quanto? chi lo sa?) rispetto a quella fin qui ritenuta, mentre quelle post-vaccini covid potrebbero anche esser più frequenti di quanto si creda. https://www.amjmedsci.org/article/S0002-9629(25)01096-1/abstract
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EUTANASIA IN ITALIA_ perché fa discutere una legge sul fine vita In questo video https://t.me/refnogreenpass/1593 esploreremo le ragioni principali che rendono urgente e controverso un intervento normativo sul fine vita, mettendo in luce i principali punti di forza e le critiche mosse ai vari modelli di suicidio assistito e di eutanasia praticati in altri Paesi europei. L’eutanasia in Italia rappresenta uno dei temi più dibattuti nel panorama della bioetica e dei diritti civili: la proposta di una legge sul fine vita infatti tocca questioni di coscienza, di autonomia individuale e di responsabilità dello Stato. Discutere di eutanasia in Italia significa confrontarsi con termini come suicidio assistito, testamento biologico e sedazione palliativa, cercando di capire chi potrà – se sarà approvata – accedere a queste pratiche e in quali casi. NE PARLIAMO CON... EMILIO MORDINI Emilio Mordini è laureato in Medicina (1981 Università La Sapienza, Roma) e in Filosofia, (1994 Pontificia Università San Tommaso d'Aquino "Angelicum", Roma). Si è formato come psicoanalista ed esercita questa professione da quasi quarant'anni. È abilitato come psicoterapeuta dall'Ordine dei Medici di Roma ed è membro ordinario della Società Italiana di Psichiatria. - https://www.youtube.com/@emiliomordini - https://www.facebook.com/emilio.mordini Il dibattito sulla legge sul fine vita non è solo legislativo, ma coinvolge anche la sensibilità di medici, familiari e opinionisti, che si interrogano sul confine tra alleviare la sofferenza e l’eventualità di legittimare la morte. In questo contesto, parlare di eutanasia legale in Italia significa esaminare le pronunce della Corte Costituzionale, le posizioni di associazioni come la Luca Coscioni e le proposte emerse in Parlamento. PROGETTO DI LEGGE https://umanitaeragione.eu/2023/07/12/progetto-di-legge-costituzionale-di-iniziativa-popolare-per-la-modifica-degli-articoli-32-75-135-della-costituzione/ SEGUICI SU: - Instagram https://www.instagram.com/umanita_e_ragione/ - Telegram https://t.me/refnogreenpass - YouTube https://www.youtube.com/@umanitaeragione9433 - X https://x.com/Umanita_Ragione - Facebook https://www.facebook.com/umanitaeragione #EutanasiaItalia #FineVita #LeggeEutanasia #SuicidioAssistito #TestamentoBiologico #DirittiCivili #EutanasiaLegale #Bioetica #DirittoAMorire #MarcoCappato
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Il gruppo scuola della associazione ContiamoCi! ricorda con affetto e gratitudine il professor Lucio Russo, uomo di immensa cultura e sensibilità profonda, che ha dedicato al sistema scolastico italiano un’attenzione critica costante, preziosa per la sua lucida lungimiranza. Ultima figura di studioso integrale, capace di mirabilmente nutrire il sapere scientifico e matematico con la linfa vivificante della eredità classico-umanistica, egli rappresenta un modello impareggiabile per i più giovani che ambiscano a elevarsi oltre il conformismo monodimensionale oggi imperante per scoprire e tramandare la ricchezza di un patrimonio grande e maestro. Così il professor Stefano Isola, suo amico e collega: «Gli studi di storia della scienza di Lucio Russo, alcuni dei quali tradotti in altre lingue, hanno in buona sostanza riscritto alcuni capitoli fondamentali di una disciplina già da tempo largamente vanificata dallo specialismo, rivivificandola con la luce emanata dalla sua profonda conoscenza sia della storia del pensiero umano sia dei contenuti disciplinari interni alla scienza stessa. Oltre che uno storico, egli è stato infatti anche uno scienziato di valore. Alcuni suoi lavori matematici, come quelli sulla percolazione planare o sulla legge 0-1 approssimata, sono contributi fondamentali non solo per l’avanzamento di discipline come la meccanica statistica o il calcolo delle probabilità, ma anche per il loro concreto contribuire a dissolvere quel confine tra matematica e fisica la cui genesi egli avrebbe poi lucidamente descritto nel quadro della storia delle idee. Per la cultura condivisa, le sue ricostruzioni e le sue riflessioni sulla genesi storica della scienza esatta in età ellenistica, e in particolare sul metodo che la contraddistingue, basato su un rapporto peculiare tra fenomeni e ipotesi teoriche, sull’oblìo secolare seguito al crollo culturale del II secolo a.C. e la ripresa in età moderna in un quadro profondamente mutato, costituiscono strumenti insostituibili anche per comprendere l’odierno paradosso che vede una profonda crisi della razionalità e della stessa scienza, pur in un mondo la cui esperibilità è sempre più mediata da sofisticati dispositivi tecnologici». A Dio, Professore
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