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Marco Cosentino

Marco Cosentino

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L'uomo perfetto è senza io L'uomo ispirato è senza opera L’uomo santo non lascia nome (Chuang-tzu, IV secolo a.c.)

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ENEMIES WITHIN 🌺🌺🌺 "In una lettera di “orientamento” destinata alle famiglie degli alunni di terza media che devono scegliere il proprio percorso di scuola superiore, il Ministro dell’Istruzione e del Merito promuove con enfasi i “percorsi della filiera tecnologico professionale”. Impegnato a inseguire le esigenze del mercato e del sistema delle imprese, egli quasi si dimentica dei licei (in particolare il classico e lo scientifico, che nemmeno nomina), con l’unica eccezione dell’ineffabile “liceo del Made in Italy”." Leggi il Comunicato sulla Scuola di ContiamoCi! https://www.contiamoci.net/post/l-orientamento-secondo-il-ministro
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LA MORTE SUA 🌺🌺🌺 Ultimamente gira sui social l'ennesimo studio osservazionale, stavolta dalla Francia, che associa ai vaccini covid una minore mortalità sia per covid che per qualsiasi altra causa. Ovviamente i provax organizzano rave e gli antivax si affannano a scovare i "cheap trick" della ricerca. Trama scontata. Mia opinione, copiabile e incollabile sotto qualsiasi studio osservazionale presente, passato e futuro. Anticipo qui le conclusioni, per chi non voglia leggere fino in fondo: per dare risposte credibili alla questione se i vaccini covid salvino vite si facciano trial clinici controllati come negli USA ha proposto anche Vinay Prasad, direttore del CBER FDA. Per il resto, valgono le considerazioni qui di seguito. https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2842305 Gli studi osservazionali sono per definizione sempre gravati da fattori distorsivi di vario genere. Quale che sia il risultato, che ci piaccia o meno. Dove non ce ne sono è perché gli autori li hanno nascosti per bene. Personalmente, per diffidare dei vaccini covid mi basta che (1) i vari trial clinici anche messi tutti insieme (c’è almeno una metanalisi in letteratura) non mostrano alcun effetto sulla mortalità (a dire il vero a memoria mi pare che l’unico che migliora la mortalità covid sia proprio AZ), (2) se qualcosa hanno detto i trial è che forse la mortalità aumenta (vedi il trial Pfizer dove prima di sfasciare il placebo ci furono più morti tra i vaccinati, essenzialmente per cause cardiache), (3) gli studi farmacotossicologici mostrano potenziale lesivo diretto da parte della spike, in molti studi esaminata solo in relazione al virus ma in diversi anche in relazione al vaccino, con meccanismi differenti che rendono più che plausibili i nessi causali con varie malattie e con i decessi. A proposito di questi ultimi, ne abbiamo ormai molteplici provati, nella letteratura scientifica, nelle aule dei tribunali e ora pure nella farmacovigilanza USA. Questo dovrebbe mettere la parola fine al tema del’obbligatorietà anche indiretta, anche se ovviamente è responsabilità della politica recepire l’evidenza clinica. Infine, per quel che vale la mia opinione trovo sia impresa con poche speranze, una sorta di fatica di Sisifo, trovare correlazioni tra i vaccini e aumento della mortalità tanto più totale, per almeno due ordini di motivi: (i) i dati disponibili hanno enorme rumore di fondo e (ii) non mi aspetto che la mortalità da vaccini sia tale da vedersi a livello macro, sulla mortalità totale, oltre tutto in maniera che non possa essere messa in discussione. Ultima cosa, ancora sullo studio che segnali: dato che il risultato se leggo bene correla i vaccini con una minore mortalità totale dovrebbero essere gli autori per primi ad ammettere onestamente che c’è qualcosa che non va: anche ipotizzando che i vaccini covid siano una panacea, è ovvio che devono aver effetto sulla sola mortalità covid. Uno studio che veda effetti sulla mortalità totale ottiene un risultato controintuitivo, che va spiegato. Come se testassimo un insetticida domestico e scoprissimo che il suo uso si associa ad esempio a migliori prestazioni scolastiche dei nostri figli. Tutto può essere ma va spiegato, altrimenti stiamo alla correlazione scambiata per causa.
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OMS, BUSINESS E SALUTE GLOBALE 🌺🌺🌺 Parla il Prof. Eduardo Missoni. https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=1440114441455749&id=100063716214165&rdid=1Xtm5vfYsRKR5mkA
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IN FILA PER TRE 🌺🌺🌺 La lettura di questo pezzo come di consueto brillante e acuto dell'amico Andrea Zhok mi fa tornare alla mente quei colleghi che tanti anni fa, quando ancora pensavo che valesse la pena stare nelle istituzioni accademiche, stigmatizzavano certe posizioni critiche nei confronti del rettore dell'epoca osservando che si doveva al contrario assecondare gli organi di governo nelle loro politiche, condivisibili o meno, così da garantire il buon funzionamento complessivo dell'istituzione. Questo accadeva una quindicina di anni fa, e da allora di passi ne sono stati fatti, eccome. In quella precisa direzione. "Il teatro che non concede il palcoscenico ad un dibattito che protrebbe contestare la lettura oggi prevalente rispetto alla Russia non sta, ovviamente, mettendo in discussione quelle opinioni. Non le conosce, non gli interessa conoscerle, non sarebbe in grado di discuterle e non vuole discuterle. Sta solo lanciando un segnale alla propria catena di erogatori di prebende, un segnale che dice: "Ci siamo capiti, sono ottemperante, sono a disposizione." La stessa cosa fanno i Zerocalcare, gli Augias et alii, con i loro proclami che ricordano tanto Ecce Bombo ("Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?"). Stanno segnalando alle loro catene (afferenti ai medesimi erogatori) che stanno dalla parte dei buoni, di chi sa come pensarla giusta, quelli di cui ci si può fidare, che non metteranno mai in imbarazzo i vertici della catena alimentare." La catena alimentare, precisamente. https://t.me/andreazhok/687
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FAMMI DIVERTIRE 🌺🌺🌺 Sandro Giacobbe è stato senza alcun dubbio uno dei cantanti che con le sue canzoni ha segnato la giovinezza di tanti tra cui la mia. Voglio ricordarlo con questo brano che è forse il suo ultimo vero successo, pubblicato nell'estate del 1984, mentre mi lasciavo alle spalle la maturità liceale e mi avviavo all'avventura universitaria. E quel ritornello semplice e ritmato è sempre rimasto con me. https://www.youtube.com/watch?v=kDnIM7P6AHA
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DECESSINECCESSO 🌺🌺🌺 Il più recente fascicolo dell'autorevolissimo BMJ conferma che anche in UK prosegue il dibattito sul possibile eccesso di morti associato alle campagne vaccinali covid. https://www.bmj.com/content/391/bmj.r2499 Il refrain è sempre quello: i critici delle politiche pandemiche richiedono i dati "ufficiali" alle istituzioni che li negano oppure li forniscono in forme inutilizzabili. Mentre le maggiori riviste scientifiche internazionali sfornano a manovella studi basati su modelli matematici che dimostrano come i vaccini covid abbiano salvato decine di centinaia di migliaia di milioni di persone,l'ultimo l'altro giorno sull'altrettanto autorevolissimo The Lancet, che stimava 14 milioni. Ovvio che poi persone ingenue e in buona fede come il tizio che commentava ieri sotto un mio post sono convinte che i vaccini ci abbiano salvato. Trascurando ad esempio l'attenuazione progressiva del virus e soprattutto il contagio e la guarigione della ormai totalità della popolazione mondiale, con conseguente immunità. Non per nulla esiste tutto un filone che si è inventato l'immunità ibrida come "top di gamma" per promuovere comunque i vaccini tra i guariti. Non ho mai nascosto di essere appassionato il giusto, ovvero nulla o quasi, a questo tipo di discussioni. L'epidemiologia ci ha messo anni, spesso decenni, talora secoli a liberarci di compagnie quali la talidomide, il fumo di sigaretta o l'asbesto. Lo scorso anno nell'indifferenza generale è stato ritirato il farmaco antiulcera più popolare al mondo, la ranitidina, presente sul mercato da decenni, in quanto riconosciuta contaminata da un cancerogeno. Studi epidemiologici hanno ricercato un eccesso di tumori tra gli utilizzatori di ranitidina, finendo per non trovarne quasi mai. https://t.me/MarCosent/3496 Eppure la ranitidina è stata ritirata dal commercio. Perché? Perché contiene un cancerogeno, studiato sperimentalmente e dimostrato tale. E quindi, discorso chiuso, eccesso di tumori o meno. Al contrario, se la ranitidina non fosse stata adeguatamente studiata per i suoi effetti diretti in laboratorio, nessuno si sarebbe accorto del cancerogeno. E nessuno dunque avrebbe pensato di intervenire. Occhio non vede. E i vaccini covid? Potrebbero ad esempio contenere sostanze cancerogene? La risposta è: sì, abbiamo numerose evidenze che ci suggeriscono che potrebbero: https://t.me/MarCosent/4541 E converrebbe dunque studiarli in tal senso. Nel frattempo, sono comunque disponibili abbastanza evidenze per concludere con certezza (con CERTEZZA!) che in una frazione indefinita di casi i vaccini covid uccidono: https://t.me/MarCosent/4630 E, ancora una volta, il tema non è QUANTO uccidono. Ma se almeno dieci bambini sono stati uccisi dai vaccini covid (almeno 10, stima prudente), è abbastanza ovvio che quanto meno questi prodotti non possano essere imposti con la forza (astenersi: non c'era l'obbligo, non dovete per forza dimostrare di meritare l'interdizione), e nel frattempo è indispensabile poterli studiare in laboratorio, per rednersi conto dei loro eventuali difetti e falle. Tanto più visto il successo commerciale che stanno avendo e la loro prevedibile futura diffusione. Che è paradossalmente poi il motivo per cui è così difficile studiarli. Un po' come la ranitidina, ritirata quarant'anni dopo e miliardi di utilizzatori dopo, quando a brevetti ampiamente scaduti gli interessi legati a essa stavano evaporando. Così va il mondo e così è la vita.
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"NESSUNO HA COPIATO!" 🌺🌺🌺 Così qualche giorno ha il ministro dell'università Bernini a proposito delle irregolarità negli esami del semestre filtro di medicina. E in effetti non le si può dare torto: a giudicare dalla valanga di bocciati e dai voti ai limiti della sufficienza dei pochi che gli esami li hanno risicatamente superati, come anticipavamo ieri https://t.me/MarCosent/4623 davvero nessuno o quasi deve aver copiato. "Le cifre degli atenei sono un bollettino di guerra. All’Università Statale di Milano, su 3.173 studenti solo il 12% ha superato Fisica. All’Alma Mater di Bologna la percentuale è del 10%. A Catania si scende al 9,4%, mentre a Bari i promossi in Fisica sono il 10,3%. Un po’ meglio, ma non troppo, va a Palermo (13%) e alla Bicocca di Milano (17%). Anche le medie dei voti sono basse, spesso poco sopra la sufficienza: 21,9 in Biologia, 21,2 in Chimica, 21 in Fisica." https://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/semestre-filtro-medicina-fisica-ferma-circa-il-90-degli-studenti-ora-rischio-posti-vuoti-in-facolta/ Tocca ricordare la vecchissima barzelletta di Del Piero e Totti: "A' Francé, come è andato l'esame?" "Male, Alessà, ho consegnato in bianco!" "Pure io!" "Ammazza, mo' se pensano pure c'amo copiato!"
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DIECI BAMBINI 🌺🌺🌺 L'email di Vinay Prasad in originale.
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DIECI BAMBINI 🌺🌺🌺 L'email di Vinay Prasad tradotta in lingua italiana.
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DIECI BAMBINI 🌺🌺🌺 L'email di Vinay Prasad in lingua originale e in traduzione italiana.
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DIECI BAMBINI 🌺🌺🌺 Prevedibilmente, non sta ricevendo visibilità l'email di Vinay Prasad, che avrebbe dovuto rimanere riservata e invece pare sia stata carpita per essere pubblicata su X. https://x.com/emilyakopp/status/1994771927752163455 Prasad è l'attuale direttore del Center for Biologics Evaluation and Research della FDAne si rivilge a tutti i suoi collaboratori e dipendenti, partendo dall'osservazione che l'Ufficio di Biostatistica e Farmacovigilanza avrebbe identificato almeno 10 segnalazioni di bambini il cui decesso è con ogni probabilità stato causato da un vaccino covid. Scrive Prasad tra l'altro: "Il team ha eseguito un'analisi iniziale di 96 decessi tra il 2021 e il 2024 e ha concluso che non meno di 10 sono correlati. Se non altro, questo rappresenta una codifica conservativa, in cui i vaccini vengono discolpati piuttosto che incriminati in casi di ambiguità. Il numero reale è più alto. Questa è una profonda rivelazione. Per la prima volta, la FDA statunitense riconoscerà che i vaccini contro il COVID-19 hanno ucciso bambini americani. Bambini sani, che presentavano un rischio di morte estremamente basso, sono stati costretti, su richiesta dell'amministrazione Biden, tramite obblighi scolastici e lavorativi, a ricevere un vaccino che avrebbe potuto causare la morte. In molti casi, tali obblighi si sono rivelati dannosi. È difficile leggere casi in cui bambini di età compresa tra 7 e 16 anni potrebbero essere morti a causa dei vaccini contro il COVID. I programmi di vaccinazione contro il COVID-19 hanno ucciso più bambini sani di quanti ne abbiano salvati?" Questo è forse il passaggio più drammatico e toccante, invito tuttavia a leggere per intero la lettera che allego qui in originale e in traduzione automatica in lingua italiana, poiché si tratta, nell'usuale stile preciso, puntuale, rigoroso e sobrio di Prasad, non solo di un testo di enorme valore medico e scientifico che tra l'altro tratta finalmente della farmacovigilanza in termini corretti e condivisibili (cosa mai accaduta negli anni pandemici), bensì anche e soprattutto di una lettera permeata di straordinaria umanità e preoccupazione per il benessere e la tutela della salute e dell'integrità della popolazione di cui il suo alto ufficio ha responsabilità. Sono uomini del genere che è necessario stiano ai vertici delle istituzioni, e rendersi conto che anche in questi tempi così tormentati talora può avvenire obiettivamente rincuora e dona speranza per il futuro. Nel frattempo, non si può non dedicare un pensiero e una preghiera a tutti quei bambini le cui morti potevano essere evitate. Di almeno uno conosciamo il nome, almeno secondo il blog di Maryanne Demasi, e la sua storia, qui raccontata, è tragicamente commovente: https://blog.maryannedemasi.com/p/first-child-identified-in-the-fdas
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LUNGA VITA AL RE 🌺🌺🌺 Come spesso accade, Sensible Medicine coglie puntualmente anche stavolta l'emergere di una nuova tendenza che rischia di segnare profondamente nei prossimi anni il mondo della farmacoterapia. Pembrolizumab (commercializzato come Keytruda) è un anticorpo monoclonale impiegato in oncologia contro vari tumori maligni in stadio avanzato. Autorizzato nel 2014, ha attualmente oltre una quarantina di indicazioni terapeutiche e garantisce a Merck vendite per quasi 30 miliardi di dollari nel solo 2024, il 18% in più rispetto al 2023 e il 46% del totale dei ricavi aziendali. Ma. Ma la scadenza del brevetto si avvicina, Che ti combina dunque Merck? Mette a punto una versione dell'anticorpo che invece di essere iniettata in vena può essere somministrata sottocute, ne documenta la non inferiorità rispetto all'anticorpo in vena e sostiene che sia un progresso di grande importanza per il benessere del paziente, tanto da far prevedere a Merck che nel giro di pochi anni questa nuova formulazione coprirà il 30-40% dell'impiego totale di pembrolizumab. Ora, i quesiti che il caso presenta sono molti: (i) la molecola è la medesima. Davvero una diversa formulazione dovrebbe giustificare il prolungamento del monopolio di mercato? (ii) è innovazione o è mero prolungamento del brevetto? E se è innovazione, allora il produttore dovrebbe documentare la non inferiorità e l'efficacia per tutte le oltre 40 indicazioni e non solo per una come ha fatto fin qui (cosa accettata da FDA e EMA che hanno già accordato l'approvazione)? (iii) e se il brevetto viene prolungato, il prezzo dovrebbe restare lo stesso o dovrebbe essere ridotto? E sarebbe nel caso accettabile che l'azienda sospendesse un farmaco conveniente per i pazienti nel caso in cui i ricavi fossero giudicati inferiori a quanto preventivato? Così conclude l'autore del post: "L'arrivo del pembrolizumab sottocutaneo non rappresenta solo un cambiamento farmacologico, ma un banco di prova per l'economia futura dell'oncologia. Che rappresenti un'innovazione intelligente o una strategia di preservazione del profitto dipenderà meno dai dati scientifici e più dalle scelte che faremo collettivamente negli anni a venire. In definitiva, il futuro dell'oncologia sarà plasmato non solo dalle molecole, ma anche dai valori che sceglieremo di finanziare." https://www.sensible-med.com/p/patents-convenience-and-the-future
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Repost from Giubbe Rosse
GLIFOSATO, 25 ANNI DOPO del prof. Marco Cosentino La rivista "Regulatory Toxicology and Pharmacology" ha ritirato un articolo pubblicato nel 2000 su cui per 25 anni Monsanto ha fondato la sua tesi della non tossicità dell'erbicida Roundup e del suo principio attivo glifosato. Leggi l'articolo completo 🟥 SOSTIENI GIUBBE ROSSE Telegram | Portale | Ultim'ora | X | Facebook | Instagram | YouTube
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GLIFOSATO - 25 ANNI DOPO 🌺🌺🌺 Tra le tante cose di cui non sentirete probabilmente mai parlare rientra la recentissima ritrattazione di un articolo di 25 anni fa, che ha rappresentato fin dalla sua pubblicazione una pietra angolare dell'edificio di evidenze sulla base delle quali le autorità regolatorie hanno considerato il glifosato privo di rischi per la salute pubblica. La ritrattazione è dovuta alla constatazione che la pubblicazione ha selezionato tra le evidenze di (non) carcinogenicitò e tumorigenicità solo gli studi interni di Monsanto e non varie altre evidenze disponibili all'epoca, e che dipendenti della Monsanto hanno avuto un ruolo importante nella stesura del lavoro, ruolo che tuttavia non è stato mai dichiarato. La rivista si mostra molto preoccupata e alquanto inusualmente descrive in grande dettaglio le ragioni che hanno portato il comitato editoriale dopo tuti questi anni a ritrattare lo studio "per mantenere l'integrità della rivista". https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0273230099913715 Nel frattempo, il glifosato è da molti decenni l'erbicida in assoluto più impiegato al mondo, approvato in centinia dipaesi e diffuso nell'ambiente in misura di milioni di tonnellate ogni anno. Milioni. Di tonnellate. Ogni anno. Il glifosato è stato al centro di numerose controversie medico.scientifiche e giudiziarie in relazione al suo possibile ruolo in caci di tumori nonché come sospetta causa di disturbi del neurosviluppo e di altre patologie. https://en.wikipedia.org/wiki/Glyphosate#Legal_cases
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La mia generazione è cresciuta in un mondo in cui l'orientamento non esisteva. Esistevano in compenso tantissime ottime scuole e università, tutte percepite come valide, come dovrebbe essere un sistema dell'istruzione e della formazione pubblico e statale. Scelte più che altro sulla base della vicinanza territoriale, perché ci si andava con gli amici, e soprattutto per vocazione personale, perché ci si sentiva inclini a intraprendere determinati studi e non altri. Ma certo non mai per le prospettive occupazionali o altre idiozie del genere. Era un mondo nel quale si poteva nutrire fiducia nel futuro, nel quale si aveva la sensazione di poter coltivare i propri interessi e le proprie aspirazioni, di poter perseguire progetti e obiettivi. Un mondo che esisteva fino all'altro ieri, che potrebbe esistere ancora oggi. Basterebbe liberarsi dei detriti escrementizi che ci vengono scaricati addosso da qualche decennio, a partire dalle classifiche della qualunque, come se tutto dovesse essere prezzato e messo sul mercato, falsamente dichiarando di voler premiare i primi quando in realtà si intende penalizzare gli ultimi. Fino a che anche i primi saranno gli ultimi. Per gente come noi i giochi ormai sono fatti, e dobbiamo giusto difenderci ancora per qualche anno, per i nostri figli e per i figli dei nostri figli invece c'è ancora una vita da vivere. Chiaro che chi fin da piccolo si abitua al peggio poi nemmeno immagina che esista un meglio, ma è davvero questo che gli vogliamo riservare?
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I PRIMI SARANNO GLI ULTIMI 🌺🌺🌺 I media stanno rilanciando in questi giorni i risultati dell'analisi Eduscopio sulle "prestazioni" delle scuole italiane, misurate in termini di occupazione lavorativa oppure di successo negli esami del primo anno di università. Eduscopio è una emanazione della Fondazione Agnelli, e qualsiasi sua pubblicazione non merita in alcun modo di essere diffusa, dunque eviterò qualsiasi rimando. Voglio invece qui formulare due ordini di considerazioni. In primo luogo, vanno sottolineate la malevolenza e la mala fede insite nel presentare il valore delle scuole in termini di collocamento lavorativo. Se trovi lavoro dipende (grazie al cielo) in minima parte dalla preparazione che ti ha dato la scuola, preparazione che avrebbe l'ambizione di essere geograficamente omogenea in un paese il cui sistema scolastico è ancora prevalentemente statale e pubblico (grazie al cielo). Dipende se mai dal fatto che una persona viva in un territorio che offre opportunità lavorative, questo è evidente a chiunque. E qui si giocherebbe il ruolo dello stato e dei governi nel definire regole utili a garantire un tessuto imprenditoriale e produttivo da un lato e una pubblica amministrazione dall'altro che offrissero omogeneamente opportunità accessibili ovunque e a chiunque. Cosa che invece non accade mai: i governi riformano e controriformano in continuazione scuola e università seviziandole da decenni, e scaricando su di esse la responsabilità di mancanze altrui, mentre si guardano sempre molto bene dall'intervenire sulle regole del mondo (mercato?) del lavoro, se non per favorire il privato straccione che vive alle spalle dello stato. E poi, in relazione alle differenze territoriali, c'è anche la questione dell'estrazione sociale. Chi viene da famiglie e contesti benestanti e acculturati esce meglio dalla scuola, con migliore preparazione, ha più opportunità e va meglio anche all'università. Una banalità lapalissiana. Che tuttavia non pare esistere nella narrazione e nel pubblico dibattito. Un carrozzone di saltimbanchi che si regge oltre tutto sull'impalcatura dell'orientamento, ovvero di una complessissima rete di iniziative messe in atto da scuole, università e istituzioni, a partire dai ministeri, per indirizzare le scelte dei giovani, troppo spesso in maniera strumentale. Scuole e università, in competizione per assicurarsi gli iscritti dai quali dipende la loro sopravvivenza, cronicamente definanziate dallo stato e costrette a contendersi alunni e studenti, organizzano queste fiere di Mangiafuoco dove allettano talora ai limiti della circonvenzione ragazzi e famiglie. E i ministeri e le istituzioni non sono da meno, oltre tutto avendo loro la responsabilità delle regole che costringono scuola e università a prostituirsi nelle fiere dell'orientamento.
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UNA CURA? 🌺🌺🌺 Anni fa, quando la prima persona con disturbi post-vaccino covid riconducibili a una neuropatia periferica mi contattò, mi permisi di raccomandare che il suo medico curante considerasse le immunoglobuline in vena, che sono la terapia standard per le neuropatie periferiche convenzionali. Oggi mi capita sott'occhio questo articolo che descrive il caso di una signora di 52 anni che ha sviluppato una sindrome complessa dopo la seconda vaccinazione con Pfizer nel giugno 2021, che si è manifestata clinicamente con neuropatia delle piccole fibre, miopericardite, coagulopatia e anomalie oculari, dermatologiche, immunologiche e del sistema nervoso centrale. La neuropatia si è manifestata con disturbi sensoriali, ipotensione arteriosa e sindrome da tachicardia posturale. I medici le hanno somministrato immunoglobuline in vena e dopo tre cicli, a partire da giugno 2024, tre anni dopo l'insorgenza della sindrome, si è osservato un miglioramento della neuropatia e di vari altri sintomi, come evidenziato da diverse indagini specifiche. Concludono gli autori che "questo caso dimostra che sintomi e segni di neuropatia come manifestazione della sindrome postvaccino possono trarre beneficio dalla somministrazione di immunoglobuline in vena anche anni dopo l'insorgenza." Mi auguro che questo post possa esser letto da persone con analoghi problemi che in tal modo possano mostrare il caso clinico ai loro curanti. L'opzione è comunque da considerare. https://journals.lww.com/jfmpc/fulltext/2025/11000/immunoglobulins_are_beneficial_in_sars_cov_2.76.aspx
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CAPORETTO MEDICINA 🌺🌺🌺 Meno di due mesi di lezioni in gran parte a distanza in video hanno prodotto precisamente quel che si poteva facilmente prevedere e che si era previsto fin dal principio. I dati disponiibili per ora riguardano solo Milano Statale e Bicocca, ovvero due corsi di laurea in medicina da sempre tra i più richiesti in assoluto sul territorio nazionale. A Milano Statale l'esame di Biologia ha visto il 70% di bocciati, Chimica il 76% e Fisica addirittura l'88%. Numeri simili a Bicocca, con il 66% di bocciati a Biologia, il 70% a Chimica e l'83% a Fisica. Non sono noti i punteggi ma è abbastanza ovvio che non potranno esser stati particolarmente brillanti. Il danno ovviamente non riguarda solo medicina. Chi supera tutti e tre gli esami accede a medicina fino a saturazione dei posti disponibili, e la domanda è: con quale preparazione, vista la compressione dei corsi la didattica in video, il caos che sta complessivamente caratterizzando tutta la procedura? E, ancor peggio, coloro che non risulteranno ammessi a medicina potranno portarsi il "tesoretto" di esami comunque superati in altri corsi di area sanitaria, con conseguenze per quei corsi che saranno tutte da scoprire. Ma certo in base a questi primi risultati stiamo parlando di una popolazione di studenti che parte con una preparazione più che traballante in discipline fondamentali. Detto questo, ovviamente stiamo parlando di due sole università rispetto a una quarantina, dunque il resto degli atenei potrebbe invece aver ottenuto risultati straordinari, e tuttavia Statale e Bicocca Milano sono da sempre tra le sedi migliori. Sarebbe quanto meno sorprendente che fossero andate (molto) peggio delle altre. Dopo di che, la soluzione è volendo semplice: al prossimo giro il prossimo anno si calibrano meglio i quiz e se ne riduce la difficoltà, magari calibrando meglio i corsi sui quiz medesimi. Esiste da molto tempo un'espressione inglese: "teaching to the test", una metodologia di insegnamento orientata al superamento di test standardizzati. Così al prossimo giro la metodologia funzionerà senza inceppi. Davvero vogliamo allevare generazioni di medici e più in generale di universitari cresciuti a videolezioni e a esami a test e domande semplici? Contenti voi... https://milano.repubblica.it/cronaca/2025/12/03/news/valanga_bocciature_test_medicina_semestre_filtro_90_per_cento_bocciati_prove_statale_bicocca_universita-425019480/
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IL MIO NEMICO 🌺🌺🌺 Questo articolo, che un buon amico mi ha segnalato, mi ha suggerito almeno due riflessioni. La prima si richiama alla recentissima polemica sulla (per ora) mancata attivazione di un corso di laurea riservato agli allievi ufficiali dell'Accademia di Modena, che il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Bologna avrebbe deciso avendo verificato la mancanza della docenza necessaria. Nell'articolo di Internazionale si legge: "Se il mondo accademico adotta il linguaggio dell’ordine, della sicurezza e del patriottismo, ..., non è più in grado di articolare un’opposizione efficace al potere e finisce per cedere autorità e legittimità allo stato: “E non ha senso chiedere al regime di smettere di considerarci nemici, perché un meccanismo che produce nemici ha bisogno di loro per giustificare la propria esistenza”." Così, il conflitto tra il governo da un lato e l'Università di Bologna dall'altro appare non solo pretestuoso bensì pericoloso e foriero di ulteriori derive che non potranno che far danno all'università italiana e più in generale al clima sociale già fin troppo avvelenato. La seconda riflessione riguarda indirettamente il tema dell'articolo e si rifà alle istanze di interruzione delle collaborazioni accademiche con Israele, colpevole del genocidio palestinese. Per quanto abbia a tratti concordato con certe istanze, non sono certo che una misura del genere sia la via corretta. Certo, ove i governi non applicano sanzioni, restano davvero poche opzioni. Il rischio tuttavia è personalizzare i conflitti finendo, mentre si dichiara di ricercare la pace, per farsi paradossalmente strumenti delle guerre promosse da altri. Durante il mio recente soggiorno in Russia, ho avuto modo di coordinare una sessione congressuale in cui presentavano i loro studi tra gli altri un iraniano e un israeliano, con i quali ci siamo poi ritrovati al medesimo tavolo in occasione della cena sociale. Davvero ci stiamo dicendo che determinati conflitti andrebbero proiettati nella nostra quotidianità, finendo così per avvitarci in una spirale di odio irrazionale e senza speranza? https://www.internazionale.it/notizie/francesca-gnetti/2025/11/27/liberta-accademica-nemico-interno
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