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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.

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LA FAMIGLIA NEL BOSCO: SCELTA GIUDIZIARIA SENZA PRECEDENTI I bambini della “famiglia nel bosco” vivono nella casa famiglia a seguito di un provvedimento del giudice che ne ha disposto l’allontanamento dai genitori. In altri termini, non sono stati allontanati da un contesto abitativo ritenuto poco idoneo, ma dalla loro mamma e dal loro papà. In questo tipo di strutture, spiega l’avvocato Giaola, normalmente i bimbi vivono insieme alle madri, ma non nel caso di specie, e questa rappresenta un’anomalia significativa considerato che non sono state contestate violenze di alcun genere. La vicenda sta assumendo i contorni di una violenza di Stato, con lo Stato che si comporta come uno Stato etico e dirigista, commenta Andrea Ruggieri - direttore del Riformista, avvocato, ex deputato berlusconiano - che pure si dice lontano dal modus vivendi dei genitori. Si consideri che, ad oggi, i genitori hanno accettato l'offerta di una casa tradizionale, l’home schooling da parte di un professionista e le vaccinazioni.
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FAMIGLIA NEL BOSCO, A NATALE I BIMBI RESTANO NELLA CASA ACCOGLIENZA. IL TRIBUNALE: PERIZIA PSICHIATRICA SUI GENITORI I bambini della "casa nel bosco" non trascorreranno il Natale a casa, assieme a mamma e papà. Resteranno nel centro di accoglienza, dove la madre può restare per qualche momento della giornata, Il Tribunale dei minori vuole che venga fatta una perizia psichiatrica sui genitori, ➡️ https://www.byoblu.com/2025/12/23/famiglia-nel-bosco-a-natale-i-bimbi-nella-casa-accoglienza-il-tribunale-vuole-la-perizia-psichiatrica-sui-genitori/
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🇮🇱🇵🇸🇸🇾 ISRAEL KATZ: "NON CI RITIREREMO DI UN MILLIMETRO NÉ DALLA SIRIA NÉ DA GAZA" Fonte: Jerusalem Post
Israele prevede di insediarsi nel nord di Gaza istituendo insediamenti nuclei di Nahal "al momento opportuno", ha dichiarato lunedì il ministro della Difesa Israel Katz, aggiungendo di non avere intenzione di ritirarsi dal territorio sotto controllo israeliano né a Gaza né in Siria. "Non ci sposteremo di un millimetro dalla Siria, e nel nord di Gaza stabiliremo nuclei di Nahal al posto delle comunità evacuate", ha detto Katz, parlando a una conferenza nell'insediamento ebraico di Beit El, in Cisgiordania. I programmi nucleo Nahal, gestiti sotto l'egida della Brigata Nahal delle IDF, si concentrano sulla combinazione del servizio comunitario con il servizio militare, solitamente in aree in cui il governo israeliano cerca di incoraggiare l'insediamento. Questi programmi si concentrano tipicamente sul supporto alla produzione locale della loro comunità, come l'agricoltura. "Siamo in un periodo di sovranità pratica," ha continuato Katz. "Ci sono opportunità qui che non esistono da molto tempo."
Katz può dormire sonni tranquilli. I paladini del diritto internazionale di casa nostra notoriamente soffrono di attenzione selettiva. Nei giorni in cui dovrebbero attenzionare Israele, per qualche ragione, hanno sempre judo. 🟥 SOSTIENI GIUBBE ROSSE Telegram | Portale | Ultim'ora | X | Facebook | Instagram | YouTube
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“Abbiamo bisogno della Groenlandia per sicurezza nazionale. Se guardate la Groenlandia, vedete navi cinesi e russe andare su e giù lungo la costa”. Lo ha affermato Trump che ha anche nominato il governatore della Louisiana Jeff Landry inviato speciale americano per la Groenlandia. L’annuncio è arrivato nella notte ora italiana attraverso un messaggio pubblicato da Trump sulla piattaforma Truth Social, nel quale Trump ha definito Landry “un grande governatore che comprende l’importanza fondamentale della Groenlandia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e difenderà con determinazione gli interessi americani per la sicurezza e la sopravvivenza dei nostri alleati e, in definitiva, del mondo intero”. https://it.insideover.com/politica/la-groenlandia-appartiene-ai-groenlandesi-nuuk-e-la-danimarca-respingono-le-mire-di-trump.html
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1951: L'ATTENTATO ALLA SINAGOGA DI BAGHDAD CHE CAMBIÒ LA STORIA
“Il 4 gennaio 1951 una forte esplosione devastò la sinagoga Masouda Shem-Tov, nel cuore di Baghdad. ‘La sinagoga è stata bombardata da una casa vicina. Sono riuscito a fuggire con il resto della folla, circa 600-700 persone che sono fuggite in preda al panico’, raccontò Ezra Naim, un ebreo emigrato dall’Iraq, a un giornalista del Davar un paio di settimane dopo. La voce che circolava all’epoca tra gli ebrei di Baghdad era che degli emissari di Israele avessero lanciato la granata nella sinagoga. ‘Lo avevo sentito dire anche da poliziotti e funzionari governativi’, ha detto Naim. ‘Molti ebrei di Baghdad e di altre città sono (ora) chiusi nelle loro case, pregano molto e aspettano l’immigrazione'”. “Il resoconto del 19 gennaio sul Davar fu sepolto in ultima pagina, quasi perso tra una miriade di altri articoli. Ma la possibilità che degli agenti israeliani avessero lanciato la granata nella sinagoga, uccidendo quattro persone e ferendone decine, nel corso degli anni ha fatto infuriare e tormentato molti immigrati dall’Iraq” in Israele. “Sebbene le autorità irachene abbiano arrestato tre attivisti sionisti in seguito all’attacco, due dei quali furono giustiziati, lo Stato di Israele ha a lungo negato qualsiasi coinvolgimento nell’attentato, così come in altri quattro attacchi contro la comunità ebraica di Baghdad avvenuti tra il 1950 e il 1951”. Così Nirit Anderman su Haaretz del novembre scorso. Gli ebrei di Baghdad non furono convinti da tali smetite continua la Anderman. “Anche dopo il loro arrivo in Israele, molti di essi sostennero per decenni che i responsabili di questa esplosione – un evento considerato il catalizzatore della grande ondata di immigrazione ebraica irachena in Israele durante l’Operazione Ezra e Neemia degli anni ’50 – fossero emissari dell’establishment israeliano piuttosto che dei nemici della comunità”. “Israele avrebbe potuto facilmente dissipare la nebbia che circondava la querelle su chi avesse lanciato quella granata pubblicando le conclusioni delle inchieste ufficiali sull’attentato. Invece…
CONTINUA A LEGGERE ➡️ https://www.piccolenote.it/mondo/1951-lattentato-alla-sinagoga-di-baghdad-che-cambio-la-storia
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La drone de guerre Di Marco Travaglio Mannaggia: era tutto così perfetto che sembrava vero. A noi italiani i (presunti) attacchi ibridi della Russia che invade l’Europa un millimetro quadrato al giorno a suon di droni, curiosamente mai identificati né abbattuti, quasi fossero roba nostra, facevano una pippa. Perché il Drone Zero, il padre di tutti i droni, Putin l’aveva mandato proprio sull’Italia. L’aveva avvistato in primavera sul lago Maggiore il poderoso sistema di sicurezza dell’Jrc, il Centro comune di ricerca della Commissione Ue a Ispra (Varese), che è più sveglio di Ursula e della Kallas. E mica una volta sola: 9 volte fra il 20 marzo e il 14 aprile e 13 volte fra il 16 aprile e il 27 maggio. Che ci faceva lì? Ma è ovvio, dissero tg, giornaloni e giornalini in stereo: spiava con sguardo lubrico sia i laboratori Ue sia la Divisione elicotteri di Leonardo, orgoglio e vanto dell’industria militare, che ha sede lì vicino a Vergiate (Varese). Gli occhi di lince del Corriere avevano visto non solo il velivolo, ma pure la targa: “Il drone, secondo gli esperti, sarebbe di fabbricazione russa. Una presenza che preoccupa, e tanto, visto che droni di questo genere possono essere equipaggiati con telecamere e strumentazioni digitali capaci di riprendere un obiettivo nei minimi dettagli, anche di notte, e di eseguire mappature tridimensionali”. Rep e il Giorno notarono “l’ombra della guerra ibrida”, Rep smascherò le “attività di intelligence e in particolare a Mosca”, il Messaggero dopo acute perlustrazioni svelò la “sospetta presenza di filorussi nel Varesotto”. Roba grossa. Infatti la Procura di Milano aprì tosto un’indagine per “spionaggio politico o militare”, “associazione a delinquere con finalità di terrorismo o eversione” e “attentato alla sicurezza dei trasporti”. E Calenda preallertò il tatuatore. Poi, ieri, la ferale notizia: i pm han chiesto l’archiviazione perché il drone russo non era russo e non era neanche un drone. Un Ufo? Un pipistrello? Un tafano? Magari. Nei cieli di Ispra e Vergiate non volava nulla. Ma i sagaci ricercatori Ue, grazie a un sistema di sicurezza tedesco con software lettone, hanno scambiato per effetti di un drone (ovviamente russo) le interferenze causate da un aggeggio che una famigliola in un villino lì vicino aveva comprato su Amazon per amplificare il segnale Gsm, visto che i cellulari prendevano male. Intanto, in attesa di nuovi avvistamenti di droni russi causati da Minipimer impazziti, aspirapolvere Folletto inceppate, lavatrici in tilt, ma soprattutto abusi di bellicismo e altre sostanze stupefacenti, i nostri amici di Kiev continuano a rivendicare attentati terroristici a petroliere nel Mediterraneo, assassini di generali russi e dissidenti ucraini, sempre in attesa di farci saltare un altro gasdotto. Ma quelli sono attacchi veri, ergo chi se ne frega. 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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Il Messaggero: "Soldati russi al fronte costretti a usare i cavalli perche' a corto di equipaggiamenti e munizioni." Mi sfugge l'uso del cavallo come munizione, ma sono sicura che ingrandendo meglio l'immagine si vedranno anche le famose pale dell'Ottocento con cui combatte l'esercito russo. Nello zaino ovviamente ci sono i microchip delle lavatrici che hanno appena razziato in qualche villaggio. Attenti voi che abitate a Roma. E' risaputo che i cosacchi vogliono abbeverare i loro cavalli a San Pietro. Hanno provato a dargli quella del Volga, del Don, del Dniepr....ma loro niente. Bevono solo quella delle fontane romane. @LauraRuHK
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Un asse energetico da 35 miliardi di dollari: Israele ed Egitto rafforzano la loro cooperazione in ambito economico con un nuovo accordo per la fornitura di gas naturale dallo Stato Ebraico al Paese nordafricano. Il Cairo si è accordata per acquistare 130 miliardi di metri cubi di gas dal 2026 al 2040, fornendo a Tel Aviv entrate per l’erario pubblico pari a 18 miliardi di dollari, che partiranno con incassi da mezzo miliardo l’anno nel 2026 e saliranno fino a toccare 1,9 miliardi di dollari nel 2033. Il gas sarà estratto nel giacimento offshore Leviathan, il più grande di Israele, e contribuirà a alleviare l’annosa crisi energetica dell’Egitto. L’accordo, da Netanyahu e dal ministro dell’Energia israeliano Eli Cohen, era nell’aria da mesi e attendeva la ratifica israeliana. https://it.insideover.com/energia/israele-egitto-maxi-accordo-sul-gas-da-35-miliardi-di-dollari.html/amp
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Veramente nulla da aggiungere. 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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Poi capisci chi sponsorizza la loro carriera politica... 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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"Il ratto delle anziane si è compiuto nella notte tra il 19 e il 20 dicembre, quando le truppe russe erano nel villaggio di Hrabovske già da qualche ora". Così si apre un'articolo pubblicato oggi da Repubblica. Nemmeno l'ombra di una formula dubitativa, che sarebbe d'obbligo, visto che a leggere fino in fondo, si scopre che l'unica fonte è il "governo di Kiev", che però non ha fornito alcuna prova. Adalberto Genuario
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L’IA INQUINA COME NEW YORK: IL COSTO REALE DEI CHATBOT Un recente studio scientifico pubblica i rischi dei chatbot: inquinamento, bollette in aumento e pozzi distrutti. ➡️https://www.byoblu.com/2025/12/22/lia-inquina-come-new-york-il-costo-reale-dei-chatbot/
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Per chi fosse interessato, ci vediamo il 31 per parlare dell'anno che verrà e, perché no, anche per un momento di convivialità tutti assieme. 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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NATO: "PRONTI A INVIARE TRUPPE" Il segretario NATO Mark Rutte ha dichiarato che: "diversi Paesi europei hanno indicato la loro disponibilità a fornire truppe. Quando la situazione si farà seria, i giovani saranno pronti a imbracciare le armi" ➡️https://www.byoblu.com/2025/12/22/nato-pronti-a-inviare-truppe/
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IL GENERALE UCCISO - Chi era Fanil Sarvarov, l'alto ufficiale russo ucciso a Mosca in un attentato: ▪️Nato l'11 marzo 1969. ▪️Laureato nel 1990 all'Istituto superiore delle forze corazzate "Bandiera rossa" di Kazan, nel 1999 all'Accademia Militare delle Forze Corazzate e nel 2008 all'Accademia Militare dello Stato Maggiore delle Forze Armate. ▪️Tra il 1992 e il 2003, per sei anni, ha partecipato alle operazioni durante i conflitto in Ossezia-Inguscezia e in Cecenia. ▪️Nel 2015-2016 ha svolto compiti nell'organizzazione delle operazioni in Siria. ▪️Dal 2016 è stato nominato capo del Dipartimento di Addestramento Operativo delle Forze Armate della Federazione Russa. ▪️È stato insignito dell'Ordine del Coraggio, della medaglia dell'Ordine "Per i meriti della Patria" di II grado, dell'Ordine "Per i meriti militari", della medaglia dell'Ordine "Per i meriti della Patria" di I grado.
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BIANCHI: UNA VITTORIA A METÀ. PERCHÉ LA RUSSIA NON OTTERRÀ CIÒ CHE CERCAVA Se si tengono presenti gli obiettivi che hanno spinto la Russia ad intraprendere l'Operazione Speciale in Ucraina, dice Bianchi, è chiaro che Putin sta vincendo dal punto di vista tattico, ma strategicamente non otterrà ciò che auspicava, e cioè la messa in sicurezza del Donbass e del proprio Paese. Alla Russia resteranno Crimea e Donbass, ma il resto dell'Ucraina entrerà a far parte dell'Impero statunitense: una colonia, con tanto di contratto di sfruttamento del sottosuolo e di permesso di tenere militari e contractors sul proprio territorio. La verità è che l’Impero agisce al di fuori di qualsiasi regola e gli è concesso tutto: affondare navi venezuelane, appoggiare uno sterminio. La Russia non utilizza questi metodi, non ha intenzione di radere al suolo Kiev e non lo farà. È proprio questa asimmetria, tuttavia, a segnare il limite dell’azione russa e di un successo sul campo che rischia di tradursi in una sconfitta strategica.
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