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Fare guerra ad auto e moto mentre il territorio viene abbandonato a se stesso non impedisce alla prime piogge autunnali di provocare un'alluvione. A Milano oggi, purtroppo, se ne sono accorti nel peggiore dei modi.
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Fino a qualche anno fa Giorgia Meloni qualificava le agenzie di rating per quello che sono: inattendibili e inutili. Oggi invece scodinzola compiaciuta per gli apprezzamenti che arrivano da questi custodi della grande finanza in favore di un Governo che stringe la cinghia a famiglie e imprese italiane.
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La propaganda anti-italiana opera su diversi fronti, da Nord e da Sud.
Al Meridione, c'è un'altra vulgata che viene volontariamente spinta: quella sulla Magna Grecia estesa a tutto il Sud Italia.
Si tratta di una falsità che serve a "staccare" una parte di nazione dal resto, dipingendola come una realtà separata già dagli albori. Peccato che non sia così.
Che l'influenza culturale ellena, nel Sud (e non solo) fosse fortissima nessuno può metterlo in dubbio. Ma con il termine "Magna Grecia" si intendono le colonie greche sparse dalla Puglia alla Campania, dalla Calabria alla Sicilia. Possedimenti che, nella maggioranza dei casi, comprendevano città costiere e raramente (come nel caso di Siracusa o Taranto) il controllo di aree interne. Le quali erano in mano a svariate popolazioni italiche preesistenti. Il mondo greco ebbe con questi popoli (Lucani, Bruzi, Sanniti, Siculi ecc.) rapporti altalenanti: commercio, alleanze e, non di rado, guerre.
Vi basti sapere che Alessandro il Molosso, re d'Epiro e zio di Alessandro Magno, perse la vita combattendo i Bruzi e i Lucani nel tentativo di salvare le città greche assediate dagli italici.
Insomma, a differenza di quello che vanno in giro a raccontare certi cialtroni anti-italiani, se è vero che il Meridione fu fortemente influenzato dai greci (dialetti, arte, architettura) è falso asserire che fosse totalmente greco o addirittura (qui si raggiungono tassi alcolemici stellare) una proto-nazione ellenica.
Matteo Brandi
Presidente Pro Italia
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Gente che non vive su questo pianeta.
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NATO SCONFITTA IN 5 GIORNI?
Allora, ricapitoliamo: secondo l’ex vice comandante della NATO in Europa, il generale Richard Shirreff, la Nato cadrebbe in soli 5 giorni se scoppiasse la Terza Guerra Mondiale.
Sì, cinque. Neanche il tempo di usare il kit di sopravvivenza di Hadja Lahbib.
Ecco, secondo Shireff, come andrebbero le cose:
Tutto partirebbe da un attacco russo che causerebbe un blackout nei Paesi Baltici: Estonia, Lettonia e soprattutto Lituania. Luci spente, corrente zero e dunque caos totale.
Poi un effetto domino: disordini in mezza Europa, legge marziale, supermercati assaltati dai cittadini terrorizzati e confusi.
E per l'inizio di tutto questo ci sarebbe anche una data: il 3 novembre 2025. Dopo un attacco cibernetico a opera dei russi, il trio monnezza Francia, Germania e Regno Unito verrebbe subito messo in ginocchio. Il giorno dopo Putin, da Kaliningrad, attaccherebbe la Lituania. Ed eccoci nella Terza Guerra Mondiale.
Ma a farne le spese sarebbero solo gli europei, lasciati esposti sul fianco orientale. Perché, sempre secondo Shireff, gli USA di Trump non interverrebbero. E la Cina, approfittando del momento, si prenderebbe in un sol colpo Taiwan.
Lo "scenario delle 100 ore", come è stato definito, si concluderebbe con lo sgretolamento della Nato, l'umiliazione di Francia e Germania (costrette a riconoscere anche la sovranità cinese su Taiwan) e l'isolamento britannico.
Ora, per carità, siamo di fronte a un esercizio di pura simulazione teorica, infarcito di retorica. Quello che fa riflettere è il modo con cui, queste dichiarazioni, vengono fatte girare: come se si parlasse del Meteo.
Perché ora? E perché così?
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Ho appena finito di scrivere e registrare una delle puntate di "Ritorno a Esperia" più difficili: quella su Adriano Olivetti.
La difficoltà è stata quella di tenere a freno la rabbia, per ciò che è stato fatto al sogno di quest'uomo. E all'Italia.
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Per una volta che la redazione del Sole24ore ha scritto un titolo onesto, ci siamo sentiti in dovere di correggere il sottotitolo.
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Secondo voi, se a morire fosse stato un famoso esponente dem, l'ANSA avrebbe usato queste parole?
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Roma: due rom tentano di scassinare prima la colonnina di un distributore di benzina, poi la saracinesca di un bar. Pizzicati dalla polizia, si danno alla fuga e, durante l'inseguimento, scagliano dall'auto in corsa degli estintori contro la volante. Una volta fermati dagli agenti, tentano di resistere all'arresto con calci e pugni.
Arresto convalidato, processo per direttissima ma... Tornano subito in libertà. Per il giudice infatti non c'è bisogno di alcuna misura cautelare, neanche l'obbligo di firma. Secondo il magistrato sarebbe stato "inutile", perché i due avrebbero comunque continuato a delinquere di notte.
È l'ultimo episodio della rubrica #giudicicontrolagiustizia.
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Sono arrivati pure i complimenti da Dombrovskis, un cravattaro lettone che per anni si è divertito a farci la morale sui "conti in ordine" e ora plaude il governo Meloni.
Da italiano libero da qualsiasi complesso di inferiorità, per me tutto ciò che sta a Nord delle Alpi può andarsene in malora.
Figuriamoci quanto me ne fotte di un burocrate spuntato dal buco del culo del Baltico.
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L'UE traballa come non mai. La Commissione Europea è sfiduciata da ogni parte. Parigi è nel caos, Berlino boccheggia. Il Moloch a dodici stelle è debole, insicuro e ridicolizzato a livello internazionale.
Mai come in questo momento l'Italia potrebbe assestare un calcio sui denti a questa baracca o, per lo meno, fottersene allegramente di vincoli e direttive da parte di Bruxelles.
E invece no. Qui si festeggia il croccantino di Fitch e si annuncia con fierezza il rispetto del demenziale limite al 3% di deficit. Parliamo di quella boiata, presente già sul vecchio e infame trattato di Maastricht, che non ha alcun fondamento razionale. E che solo l'Italia considera ancora un riferimento.
Siamo in mano a omuncoli senza palle. E senza amor patrio.
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Il croccantino è arrivato: Fitch ha alzato il rating dell'Italia da BBB a BBB+.
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MA VAFFANCULO
P.S. Grazie a Mattonews per non essersi persi l'ultima chicca dei professionisti dell'informazione.
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Difendere l'italianità significa anche riconoscerne le tracce al di fuori degli attuali confini nazionali.
C'è chi si batte perché la lingua italiana venga riconosciuta tra gli idiomi ufficiali nell'isola di Malta, in onore della Storia che lega l'isola all'Italia.
La petizione è già stata firmata da migliaia di cittadini. Facciamola girare!
https://www.corrieredimalta.com/attualita/ritorno-dellitaliano-a-malta-una-petizione-chiede-il-riconoscimento-come-terza-lingua-ufficiale/
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Una pagina di Storia dimenticata, una pagina di valore e coraggio scritta da italiani. Nel pieno della campagna di Russia di Napoleone.
Vi narrerò Malojaroslavec: la battaglia degli italiani!
Sabato 13 Settembre, alle ore 12, in DIRETTA su No Limits Radio (vi basta andare su http://nolimitsradio.it per ascoltare la diretta).
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In diretta ora fino alle 9.30 qui:
https://www.youtube.com/watch?v=ehLq-apUz0Q
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La Francia traballa
🔴 DIRETTA STASERA ALLE 21:00
Mentre il primo ministro Lecornu è ancora alle prese con le consultazioni per tentare di costruirsi una maggioranza parlamentare, la Francia affronta la più imponente mobilitazione degli ultimi due anni. La prospettiva di una manovra finanziaria votata all'austerità ha spinto sul piede di guerra intere porzioni della società francese ma, nonostante la paralisi sociale ed economica, Macron non sembra lontanamente intenzionato a mettere in discussione la sua posizione e lasciare l'Eliseo.
Nella diretta di stasera parliamo della difficile situazione oltralpe. Lo facciamo in compagnia del nostro esperto di Francia, Marco Guarguaglini, in diretta a partire dalle 21:00.
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Nuova giornata di fuoco oltralpe: un milione di persone in strada e 80mila agenti in tenuta anti-sommossa. La Francia è una bomba sociale pronta a esplodere e la prospettiva di una stagione di austerità rischia di essere l'innesco perfetto.
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Dalla Global Summud Flottilla all'omicidio di Charlie Kirk. Falsi bivi e metodi socratici. Ne ho parlato a 100 Giorni da Leoni.
https://www.youtube.com/watch?v=uuhO2l6Xuv8
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00:22
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Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza a Londra per dire basta all'immigrazione di massa. I media mainstream prima hanno cercato di ignorare la notizia, poi hanno dipinto la manifestazione come il ritrovo di un manipolo di esagitati della mitologica "ultra-destra".
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